Si ferma in
Commissione Bilancio della Camera l'iter della proposta di legge sul
reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro, la cui discussione Aula era
previsto per oggi. La Commissione
Bilancio ha bocciato il testo unitario, nato da più proposte di legge, per
mancanza della copertura finanziaria.Le quattro proposte, confluite in un unico testo e presentate da diversi gruppi
parlamentari, puntavano all'inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro,
anche attraverso maggiori sgravi fiscali alle imprese che avessero assunto
lavoratori detenuti. La bocciatura da parte della Commissione Bilancio era
in qualche modo attesa: già ieri il governo aveva anticipato che per i
provvedimenti mancavano le copertura finanziarie. Tra i relatori del testo, anche Alessia Mosca del Pd che aveva
spiegato: "la legge prevede un allargamento delle possibilità che oggi
sono date dalla legge Smuraglia e cerca di incentivare il lavoro nelle carceri.
E' confermato da tutti i dati: si abbatte la recidiva. In Italia è altissima,
pari all'80%. Con il lavoro subito dopo la scarcerazione si arriva al 15%.
Questa proposta intende aumentare gli incentivi, sottoforma di credito
d'imposta, per le aziende che fanno lavorare i detenuti".
Della stessa idea Renato Farina del Pdl che ieri è intervenuto nell’Aula di
Montecitorio dicendo: “incrementiamo il lavoro e chiunque sa di economia e
lavoro sa che non ci deve essere invidia sociale se nasce del lavoro. Guai a
creare invidia sociale tra quelli che lavorano in carcere e quelli fuori. Più
lavoro c'è e più se ne crea. Questa è la grande verità dell'economia. Se chi
esce dal carcere non distrugge la sicurezza, incrementa l'economia”.
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