''La sanita' in carcere
e' un tema complesso,che va affrontato mettendo in rete competenze di soggetti
istituzionali, ma anche il contributo generoso, competente delle associazioni
di volontariato e dei cappellani delle carceri che, da sempre, assicurano un
supporto fondamentale nell'assistenza ai detenuti''. Lo scrive il
Guardasigilli, Paola Severino, in un messaggio alla Cei, al seminario 'Salute e
carcere: quale pastorale?', promosso dall'Ufficio nazionale per la pastorale
della sanita'. ''Sono certa che da questa giornata di studio emergeranno
analisi e proposte concrete, confermo il mio personale impegno nel seguire con
la piu' alta attenzione il tema della sanita' in carcere''. ''L'encomiabile
opera svolta dai Cappellani delle carceri - aggiunge il ministro - costituisce
una preziosa e insostituibile testimonianza di vicinanza e assistenza verso
coloro che vivono la condizione detentiva. Il concetto di salute della persona,
infatti, non puo' essere confinato alla cura della malattia e delle dipendenze,
in quanto investe l'esistenza delle persone che vivono una condizione di
privazione della liberta' e quindi anche di deprivazione affettiva e di
limitazione delle capacita' relazionali''.
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