Paola Severino
Decreto “Svuota Carceri”.
Il governo chiede la fiducia
Il governo chiede la fiducia
Il Consiglio dei Ministri, appositamente convocato, ha prestato il proprio assenso a porre la questione di fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto-legge, su proposta del Presidente Monti e del Ministro della giustizia, Severino, in materia di contrasto al sovraffollamento nelle carceri (n. 211 del 2011 – Atto Camera n. 4909).
Una scelta probabilmente dettata dalla pioggia di emendamenti, 140, caduto sul decreto legge che il ministro della Giustizia Paola Severino ha proposto e il Consiglio dei ministri aveva approvato il 16 dicembre scorso. Decreto che però scade il 21 febbraio, con una discussione alla Camera che è iniziata solo il 18 gennaio. Per evitare che diventi carta morta, il governo Monti ha scelto di porre la fiducia.
Intanto la Commissione Bilancio della Camera ha dato parere favorevole, però con condizioni, al decreto ”svuota carceri”. Dunque il provvedimento voluto dal Guardasigilli Paola Severino può essere sottoposto alla discussione dinanzi ai deputati in quanto il parere espresso da una commissione sulla copertura contiene solo ”osservazioni semplici e non vincolanti”. Nel primo pomeriggio la Commissione Bilancio aveva rinviato la sua decisione.
Ma cosa prevede il decreto svuota carceri? In cinque punti, introduce il divieto di portare in carcere le persone arrestate per reati di non particolare gravità, prima della loro presentazione dinanzi al giudice per la convalida dell’arresto e il giudizio direttissimo, per evitare le cosiddette “porte girevoli” in carcere, ovvero le detenzioni pari o inferiori a 48 ore. In questi casi l’arrestato dovrà essere, di norma, custodito dalle forze di polizia nelle camere di sicurezza nelle questure. Camere che però non godono di buona fama e soprattutto mancano di personale per la sorveglianza. Anche perché le detenzioni nei processi per direttissima riguardano 21-22 mila dei 68 mila che ora sovraffollano le strutture penitenziarie in Italia.
Il provvedimento estende inoltre a 18 mesi, dagli attuali 12, il periodo di pena finale da scontare ai domiciliari per le condanne non gravi. Le stime indicano in 3.300 i detenuti che potrebbero così tornare a casa. Infine, per l’adeguamento ed il potenziamento delle carceri viene autorizzata la spesa di 57,2 milioni di euro per il 2011
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